20 aprile 2025

Domenica di PASQUA

At 10,34a.37-43 – Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.

Dal Salmo 117 – Rit.: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

Col 3,1-4 – Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.

Gv 20,1-9 – Egli doveva risuscitare dai morti; op. per la Messa vespertina: Lc 24,13-35 – Resta con noi perché si fa sera.

Dio lo ha risuscitato al terzo giorno

La Liturgia, per quaranta giorni, ci ha fatto vivere l’incarnazione sempre più profonda di Gesù nel dramma dell’uomo: egli si è identificato con il dolore dell’umanità, con il peccato, con la morte, con l’odio diabolico del fratello verso il fratello fino a diventare un grido, lacerante e quasi sacrilego: Dio mio, dove sei? Perché mi hai abbandonato?

Nell’inferno Gesù lancia quel grido, nel buio dell’assenza totale di amore. Con noi e per noi ha perso Dio, per amore ha perso se stesso, l’AMORE. Da questa morte il Padre lo richiama alla vita, ridà il suo Spirito d’amore, a Lui e a tutta l’umanità che è diventata il suo corpo.

Se siamo riusciti a riconoscerlo nell’uomo dei dolori, nello strazio della disperazione dell’umanità, se l’abbiamo accolto e abbracciato come l’unico vero Dio innalzato sulla croce per amore, ecco che ci sentiamo vivi, come rinati a vita nuova, risorti, capaci di amare fino a dare la nostra vita per i nostri fratelli.

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