13 aprile 2025
Domenica delle PALME
Lc 19,28-40 – Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Is 50,4-7 – Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare deluso (terzo canto del Servo del Signore).
Salmo 21 – Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Fil 2,6-11 – Cristo umiliò se stesso, per questo Dio l’ha esaltato.
Lc 22,14–23,56 – La passione del Signore.
Io sto in mezzo a voi come colui che serve
Durante l’ultima cena, Gesù dona ai discepoli l’insegnamento conclusivo: nella sua comunità il più grande si farà il più piccolo e colui che governa come colui che serve. Egli pone anche un gesto eloquente a indicare la novità dei rapporti che egli è venuto a instaurare tra quanti sono suoi seguaci: lava loro i piedi, contro ogni comune logica di superiorità e di comando.
Amare significa servire e Gesù ce ne ha dato l’esempio. Servire, una parola che sembra degradi la persona. Coloro che servono non sono solitamente considerati di livello inferiore? Eppure tutti desideriamo essere serviti. Se questo ci aspettiamo dagli altri, forse anche gli altri si aspettano altrettanto da noi. La parola di Gesù rende consapevoli noi cristiani che abbiamo un debito d’amore verso tutti.
Ma come fare a servire? Prestando attenzione all’altro e rispondendo con prontezza alle sue esigenze, amando con i fatti.
A volte si tratterà di migliorare il proprio lavoro, di svolgerlo con sempre maggiore competenza e perfezione, perché con esso si serve la comunità.
Altre volte di venire incontro a particolari domande d’aiuto che sorgono lontano o attorno a noi da anziani, disoccupati, portatori di handicap, persone sole; oppure che giungono da Paesi lontani in seguito a calamità naturali, a richieste di adozioni, a sostegno di progetti umanitari.
Chi ha incarichi di responsabilità metterà da parte atteggiamenti odiosi di comando, ricordando che siamo tutti fratelli e sorelle.
Se faremo tutto nell’amore scopriremo, come dice un antico detto cristiano, che “servire è regnare”.