Era perduto ed è stato ritrovato
(Lc 15,24)
30 marzo 2025 – 4a Quaresima
Gs 5,9a.10-12 / 2Cor 5,17-21 / Lc 15,1-3.11-32
E’ una splendida parabola: un vangelo nel vangelo. Il protagonista non è il figlio che dissipa tutto, ma il padre che ama.
Dio, “perché è amore”, è Padre. Il suo amore ha sapore di cielo e di terra: è rispettoso, sa attendere, è misericordioso; pensa al figlio, l’aspetta, l’abbraccia e fa festa: “perché questo mio figlio era perduto ed è stato ritrovato”.
Il figlio riscopre l’amore del padre, ritrova la voglia di vivere, la libertà e la gioia di amare.
Il fratello maggiore non prende parte alla festa perché non sa amare. La sua giustizia, la pratica dell’obbedienza e delle norme e regole – senza un guizzo di vita, di spontaneità e creatività – l’hanno inacidito, reso incapace di amore e di perdono.
“Lasciatevi riconciliare con Dio” ci ricorda Paolo. Facciamolo, dilatiamo il nostro cuore, compiamo opere di perdono e di pace.
Perché, in preparazione alla Pasqua, non inventiamo qualcosa di bello e gioioso, come un gesto di riconciliazione, per una Pasqua diversa?