23 febbraio 2025
7a Tempo Ordinario
Lc 6,27-38
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso
Il re David è un uomo buono. Davanti a Saul, suo nemico, vede al di là del diritto e non si vendica.
Vive profondamente la “regola d’oro” dell’etica di tutte le religioni ispirate da Dio: “Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”.
Molti tra noi sono buoni, consapevoli della fragilità umana: viene naturale essere misericordiosi, comprensivi, perdonare in alcune circostanze della vita.
Ma Gesù vuole che la nostra bontà sia la stessa di Dio, ci chiede il massimo, l’impossibile per la fragile nostra situazione umana: “Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono… “.
La verità è nell’assurdo del Calvario quando, all’apice della più grande ingiustizia, risuona una voce morente:‘‘Perdona loro, perché non sanno quello che fanno!”.
Le guerre di tutti i tipi, i muri, le divisioni, i tribunali, l’ordine delle leggi sono istituzioni di un mondo che si crede reale e giusto, mentre invece è un insieme di assurdità.
Dammi Signore le calde lacrime del perdono, la pace della misericordia, la ricchezza del dare, la misura di Dio in ogni azione e così vivrò la tua stessa vita.
Il mondo continui a sognare, mentre tu ci dirai “beati” liberandoci da “guai a voi”.