16 febbraio 2025 – 6″ domenica t. ord.
Ger 17,5-8 / 1Cor 15,12.16-20 / Lc 6,17.20-26
La vostra ricompensa è grande nel cielo
(Lc 6,23)
Secondo il linguaggio biblico, nessuno è realmente “ateo”. Sia il credente che “l’ateo” hanno la fede. La differenza fra credente e non-credente è una scelta esistenziale, l’impostazione fondamentale della propria vita: il credente si appoggia su Dio e pone la sua fiducia in lui, il non-credente crede unicamente in se stesso o nel denaro, o nelle proprie capacità.
Male per costoro: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, il cui cuore si allontana dal Signore” dice Geremia. Bene per i credenti: “Beati voi, perché vostro è il regno di Dio” dice Luca.
Pertanto, o ci si fida di Dio, o ci si attacca agli idoli.
Gesù, dopo aver vissuto per primo l’adesione a Dio Padre compiendo la sua volontà, – fatta l’esperienza di povero, mite, umile, sofferente, – si fa maestro, degno di fede, per tutti noi: “Beati voi, poveri”, perché Dio è stanco di vedervi soffrire e ha deciso di mostrarvi che vi ama.
La ricompensa di una vita vissuta così è il paradiso, di cui già fin d’ora, possiamo gustarne un anticipo: la libertà da ogni forma di idolatria, l’armonia dei rapporti, la gioia di vivere.
Allora? Fidiamoci di Gesù Maestro: viviamo già qui in terra, come vivremo là in cielo.