6 gennaio, EPIFANIA

Mt 2,1-12 – Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

Siamo venuti per adorare il Signore

I Magi sono presentati subito in cammino. Essi diventano così segno vivo del cammino di fede del discepolo, che giunge a riconoscere in Gesù, il suo Signore fatto uomo. Davanti a Re dei re, si prostrano in adorazione.

Adorare significa portare la mano alla bocca in segno di meraviglia, quando qualcosa ti sorprende e tu ne intuisci il mistero. Di fronte a questo dici con il cuore: tu sei tutto per me e io sono tuo.

Così, racconta Matteo, è successo ai Magi: in quel bambino essi riconoscono interiormente quanto essi hanno così a lungo e con tenacia cercato. E la loro felicità è la gioia di aver raggiunto la méta della fede che è l’incontro con il Signore della vita. Da questo incontro, che è sempre un incontro adorante, tutto cambia; si aprono strade nuove. L’aver incontrato Cristo infatti inaugura una via nuova: la strada del Vangelo. In fondo capita così anche a noi: le piccole o grandi cose quotidiane illuminate dalla parola di Dio ci portano a cogliere e adorare una Presenza. La presenza dell‘amore di Dio che ci accompagna.

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