Quando sono rimasta incinta della quarta figlia, abitavamo in una piccola casa che non aveva spazio nemmeno per un altro lettino. Provavo una grande sospensione e paura per il futuro, anche perché la nostra situazione economica era molto difficile. Mi dicevo però di non preoccuparmi, ma di gettare ogni sollecitudine nel cuore del Padre, che pensa persino agli uccelli dell’aria… Così mio marito ed io abbiamo chiesto a Lui ciò che serviva per questo nuovo figlio, abbandonandoci nelle sue mani.

Alcuni giorni dopo una vicina di casa che aveva saputo della mia gravidanza, è arrivata portandomi il corredo della sua nipotina e persino la culla e il materasso! Era veramente il centuplo promesso dal Vangelo. Sopportando con pazienza la disapprovazione dei nostri famigliari ed amici per ogni bambino che nasceva, abbiamo sempre sperimentato la paternità di Dio, che in mille modi ha provveduto alle nostre necessità, sia per la nascita degli altri tre figli, sia per la ristrutturazione della nostra casa. Oggi i figli più grandi incominciano a lavorare e nulla veramente ci è mai mancato.

L.F., Brasile