20 ottobre 2024 – 29a domenica t. ord.

Is 53,2-3.10-11 / Eb 4,14-16 / Mc 10,35-45

Sono venuto per servire e dare la vita(Mc 10,45)

Per la terza volta Gesù ha ricordato la sorte che lo attende a Gerusalemme, ma i discepoli continuano a fantasticare sugli splendori della corte, sulla potenza della grande città, sulla distribuzione dei posti di prestigio.

Sono pronti a seguirlo, ma non sulla strada che li porterà al monte del sacrificio, dell’offerta totale, del servizio fino alla fine, fino a dare anche la vita.

Gesù, oltre che con le parole, farà gesti indimenticabili per farli capire, come la lavanda dei piedi, dirà sul pane e sul vino la più grande espressione del suo amore: “Questo è il mio corpo e il mio sangue dato per voi!”.  Gli apostoli impareranno dopo la resurrezione la “nuova politica” di Gesù, ci lasceranno il modello della chiesa primitiva come il sogno dei cristiani di tutti i tempi e segneranno con il loro sangue la fedeltà a Cristo. Anche la Chiesa nei secoli vivrà i momenti della sua vera gloria regnando sul trono della croce.

Ma la tentazione di Giacomo e Giovanni ci insidia sempre anche nelle piccole realtà quotidiane: nella famiglia quando le relazioni più che servizio sono prove di potere e nella società dove gli idoli ci attirano con i paradisi del dominio, della fama e del potere. Teniamoci stretti a Gesù che, dalla croce, ci fa provare che il vero paradiso è vivere per l’altro, farsi uno in tutto con l’altro.

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