Pentecoste, 19 maggio

Camminate secondo lo Spirito (Gv 15,26-27; 16,12-15)

Oggi riviviamo l’evento della discesa dello Spirito su Maria e i discepoli raccolti nel Cenacolo. Con le sue lingue di fuoco egli riversa nei cuori l’amore di Dio. È questa la “legge nuova”: l’amore.

Lo Spirito Santo è l’Amore di Dio che venendo in noi trasforma il nostro cuore, vi infonde il suo stesso amore e insegna ad agire nell’amore e per amore.

È l’amore che ci muove, che ci suggerisce come rispondere alle situazioni e alle scelte che siamo chiamati a compiere. È l’amore che ci insegna a distinguere: questo è bene, lo faccio; questo è male, non lo faccio. È l’amore che ci spinge ad agire cercando il bene dell’altro.

Non siamo guidati dal di fuori, ma da quel principio di vita nuova che lo Spirito ha posto dentro di noi. Forze, cuore, mente, tutte le nostre capacità possono “camminare secondo lo Spirito” perché unificate dall’amore e poste a completa disposizione del progetto di Dio su di noi e sulla società.

Come dunque lasciarsi guidare da quella voce che dentro ci parla? Dove essa ci porta? Ce lo ricorda lo stesso Paolo pochi versetti prima: tutta la legge nuova di libertà si sintetizza in un solo precetto: l’amore del prossimo. In concreto, suggerisce Paolo, essere liberi significa farsi schiavi dell’altro, mettersi a servizio gli uni degli altri. Quella voce dentro (= l’amore) ci spinge ad essere attenti a chi ci è accanto, ad ascoltare, a donare.

Può sembrare strano, ma ogni Parola di vita, alla fine, porta ad amare. Non è una forzatura, è la logica evangelica.

Solo se siamo nell’amore siamo cristiani autentici.

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