Siamo chiamati a “rimanere” con il Signore. Ci è chiesto non solo di accoglierlo nella nostra vita perché lui possa essere di casa, ma anche di ritagliare un tempo e uno spazio nelle nostre giornate per “stare” con lui. Altrimenti come potremo conoscerlo? Come potremmo parlargli? La preghiera del Rosario può essere uno strumento, una via concreta, personale e della famiglia, per vivere con Gesù. È preghiera contemplativa. È preghiera che si alimenta ai misteri della vita di Gesù e nello stesso tempo chiede un aiuto, una intercessione alla Madre sua. Conosciamo la nostra povertà, la pigrizia, le distrazioni e gli interessi che depistano le nostre giornate da Cristo. Maria ci ricorda l’essenziale: “Fate quello che vi dirà”. Accogliere in noi i desideri di Gesù.
Il Rosario è la preghiera di Gesù di tipo occidentale. Ha le nostre caratteristiche. I fratelli orientali, più mistici, riescono a concentrarsi su poche parole… Per noi i misteri e l’“Ave, o Maria” – questa trova il suo centro nella ripetizione soave del nome di Gesù – sono gli strumenti che concentrano i raggi di sole provenienti dalla vita di Cristo e ci aiutano a scaldarci al fuoco del suo amore, del messaggio di salvezza che egli ci ha consegnato. E non è poco. Quanto basta per vivere.
Il Rosario è la catena d’amore che unisce tutti coloro che amano Gesù e Maria, che vivono all’unisono con la Chiesa. I grani del Rosario fanno da anelli tra Dio e gli uomini, tra ognuno di noi e i fratelli. Il Rosario è forza d’amore, protezione contro il male, annuncio di pace. Il Rosario, preghiera della Madre di Cristo e nostra, diventa il respiro dell’anima, il libro di preghiera dei semplici, il breviario dei poveri… Il Rosario è strumento impareggiabile di amore, gioia, pace… i doni dello Spirito. Fa bene allo spirito e al cuore! Ci salva e ci pone tra le braccia di Dio.