Facevo parte con mia moglie di una associazione cattolica: nata per aiutare i poveri, purtroppo col tempo era diventata un ente burocratico. Tutte le volte che c’era un’adunanza, gli argomenti erano gli stessi: come trovare i soldi, come spenderli, come giustificare le uscite… i poveri passavano in second’ordine. Rimanevano un ufficio elegante, dei dipendenti pagati e scontenti… e le finalità? Così entrambi, a malincuore, ci siamo allontanati da quel giro nel quale eravamo entrati carichi di passione e di voglia di metterci a servizio degli altri.
Eppure, questa stessa passione non ci ha abbandonati. Con tanti poveri conosciuti, il rapporto è continuato; anzi qualcuno di loro si è messo a sua volta al servizio dei bisognosi. Alla fine, senza strategie e burocrazie, ci siamo distribuiti, anche con altre persone volonterose, i poveri della nostra città. Certo, quello che facciamo è solo una goccia, ma se mancasse il nostro apporto, come diceva santa Teresa di Calcutta, “questa goccia mancherebbe all’oceano”.
J.B. – Spagna