5 novembre 2023 – XXXI domenica Tempo Ordinario
Perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli (Mt 23,8)
Si respira nel brano evangelico di oggi la pesante tensione che la chiesa matteana viveva per la frattura ormai aperta tra la nuova comunità cristiana e quella giudaica. Come è stato osservato da studiosi, si confrontano in questa pagina due comunità profondamente incompatibili.
La prima è piena di gente tradizionalista, avida di potere, intenzionata solo a portare avanti se stessa dietro il paravento di complicazioni teologiche e di sottili sofismi religiosi. È così convinta di essere nel giusto da preoccuparsi quasi esclusivamente dell’immagine pubblica che offre. E allora si allargano i filatteri, cioè le teche di cuoio che si portano ritualmente sul braccio e sulla fronte con brani biblici inseriti; si allungano le frange, promemoria degli obblighi della Legge e dell’Alleanza; si occupano i posti di pregio, si amano complimenti e riverenze e ci si fregia di tutti i titoli posseduti.
Ma c’è una seconda comunità, quella cristiana: in essa sono raccolti i discepoli di Gesù, quelli cioè che vivono la propria vita come relazione con Dio e con i fratelli. Essi non si preoccupano tanto dei loro meriti e della ricompensa divina, ma si abbandonano ad una donazione limpida e totale. In questa comunità è bandita la presunzione e si vive nella più completa fratellanza.
Gesù, in questa diatriba, sottolinea il titolo di “rabbì”: maestro. Egli non respinge la missione dell’insegnamento, tant’è vero che dichiara “quanto vi dicono, fatelo e osservatelo”. Egli denuncia la boria altezzosa e la scienza teologica, che disprezzano gli altri e si auto compiacciono. Gesù ci ricorda che Lui è il Maestro da ascoltare e da imitare. E questo non farlo in qualche modo, ma da fratelli che si amano e si aiutano. Insieme seguire Lui, ascoltare e mettere in pratica la sua Parola.