Quando, dopo gli ultimi esami, dal medico mi è stato annunciato che il cancro si era riaffacciato, il primo pensiero è stato per la famiglia, per i nostri figli e nipotini. Mio marito ed io ne abbiamo parlato serenamente e abbiamo deciso di vivere il periodo che mi rimane come il tempo più bello per consegnare loro l’eredità di un amore fedele fino alla fine. 

Sono iniziate giornate che, pur pesanti per i dolori, hanno un colore e un calore nuovi. Non soltanto è aumentato l’amore fra tutti, ma direi che stiamo imparando a vivere il tempo “centellinandolo”. Ogni gesto è unico perché potrebbe essere l’ultimo, e così pure ogni telefonata, ogni parola detta. L’attenzione all’altro, al tono della voce, a creare armonia tra noi… tutto ha preso valore. 

Mio marito si sorprende di quanta gioia siano pieni questi nostri giorni e mi ripete spesso: “È l’unico bene che possiamo lasciare ai nostri figli!”. Nei momenti dedicati alla preghiera sentiamo il cielo aprirsi perché è diventata soltanto un atto di ringraziamento. 

G.C. – Italia