Ho trentatré anni e sono in carcere soprattutto per non aver rispettato alcuni valori importanti della vita.  

Ho cominciato a delinquere iniziando con lo spaccio di sostanze stupefacenti. Da quasi vent’anni sono andato via di casa e ho ancora il rimorso di non aver ascoltato i miei genitori che, volendomi veramente bene, mi esortavano tutti i giorni ad avere un comportamento buono e corretto.  

Ora mi trovo in una fase della mia vita in cui, dopo aver scontato quasi tutti gli anni di pena, vivo con sofferenza il pensiero di mia madre e degli altri familiari in Marocco, che sento per telefono solo una volta al mese. Ma a volte non ricordo nemmeno il loro viso! Tutto questo per colpa mia, per la mia testardaggine.  

Tutti i giorni prego Dio che mi dia la possibilità di tornare indietro. Ma questo so che non è possibile e così mi ritrovo col cuore spezzato: io piango per i miei cari e loro fanno lo stesso per me. Ecco in poche parole la mia storia.  

Ragazzi, non commettete errori come i miei. Diventate grandi nel rispetto di tutti, ma soprattutto di voi stessi. 

Hamid –  Marocco