Mio marito ed io seguiamo un gruppo di famiglie in un paese dell’Aspromonte. Agli incontri sono molto più numerose le donne (alcuni mariti, infatti, sono latitanti). Condividere certi drammi umani ci ha aiutati a superare pregiudizi, pur condannando l’errore, a capire che solo seminando carità e speranza si può contribuire alla rinascita della nostra terra.

Nell’atmosfera familiare di questi colloqui, in cui si affrontano vari temi (la fedeltà, il dono delle vita, l’educazione dei figli alla giustizia, all’onestà, alla non-violenza…), le persone avvertono la bellezza del messaggio cristiano e il desiderio di vivere anche loro così.

Un giorno, superando la sua timidezza, una di queste signore ci ha confidato privatamente la sua situazione drammatica. Le promettiamo di pregare perché tutto si risolva. Da quel giorno le sue telefonate si susseguono, alternando momenti di tranquillità ad altri di scoraggiamento, di buio. Quando, inaspettatamente, l’incubo finisce, grande è la gioia comune e lei ci ringrazia: attraverso noi ha percepito la vicinanza di Dio.

D. A. – Italia