Un mio compaesano era tentato di aderire ai testimoni di Geova: gli sembrava che il modo in cui testimoniavano la fede, anche con sacrifici, era segno di credibilità, mentre aveva notato tanta indifferenza nella parrocchia che frequentava. Provai a raccontargli la mia esperienza con i testimoni di Geova e da quel giorno cominciai a sentirmi responsabile di quel conoscente, anche se non sapevo cosa fare. Una sera, trovandomi a passare nel suo stesso palazzo, lo incontrai nell’ascensore. Alla sua domanda risposi che andavo a dare una mano ad un vecchietto solo e malato che abitava proprio lì, anzi gli chiesi se poteva portagli lui la medicina che stavo andando a comprare. Mi accompagnò in farmacia e mi assicurò che avrebbe fatto il necessario.
Da allora, in quel palazzo, tanti inquilini si resero conto delle condizioni del vecchietto e iniziò una gara di attenzioni. Un giorno, incontrandoci di nuovo, quel conoscente mi confidò: «Sono svaniti i problemi che avevo. La carità ha cancellato in me ogni ricerca. Ora so dove sta il cuore dei cristiani».
W. R. – Italia