All’ospedale di Fontem, per andare incontro alle persone che venivano per curarsi, cercavamo di mantenere le tariffe delle prestazioni e dei medicinali, le più basse possibili. Anche i medici e gli infermieri che venivano dall’Europa non percepivano uno stipendio, ma ricevevano soltanto una quota per il loro sostentamento.
Negli anni ’70 è successo che, per diversi mesi consecutivi, i malati che venivano per curarsi all’ospedale erano diminuiti. Forse per la stagione secca che durava più del normale. E’ il periodo, infatti, nel quale i malati frequentano meno l’ospedale perché sono presi dalla coltivazione dei prodotti per tutto l’anno. Così anche le già poche entrate sono diminuite. Dopo alcuni mesi era consumato anche il piccolo accantonamento messo da parte per gli imprevisti. Non c’erano più soldi né per comprare le medicine né per pagare gli stipendi al personale del posto.
Ci siamo tutti riuniti: medici e infermieri, per decidere il da farsi e per vedere come aumentare i prezzi dei trattamenti e delle medicine. Dopo aver visto insieme tutta la situazione, alla fine dell’incontro, all’unanimità, è stato deciso di non aumentare le tariffe, di non chiedere, quindi, ulteriori soldi ai pazienti. Insieme abbiamo fatto il passo di fidarci di Dio, di affidarci a Lui.
Proprio in quel mese si viveva la Parola di Vita: «Qualunque cosa chiederete al Padre mio, nel mio nome, egli ve la darà… ». E così ogni giorno, insieme al personale dell’ospedale abbiamo chiesto a Gesù: «Eterno Padre, nel nome di Gesù, ti chiediamo la provvidenza per l’ospedale».
Il 31 di quel mese, la sorpresa! Sono arrivati in banca sul conto dell’ospedale 5.000 dollari da un donatore anonimo! Per noi sono arrivati proprio dall’Eterno Padre! Con quei soldi abbiamo potuto coprire tutti i disavanzi dei mesi precedenti e pagare il personale.
Da quel giorno sono aumentati anche gli ammalati e non sono più mancati i soldi all’ospedale.
P.M. – Camerun