Stefano vive a Hong Kong e lavora come autista presso il tribunale. Nello scorso mese di dicembre riceve, assieme a un collega, l’incarico di accompagnare un uomo condannato alla pena di morte dal tribunale al luogo dell’esecuzione.
Stefano e il giovane prigioniero sono già sul furgone, ma il collega, inspiegabilmente, tarda ad arrivare.
Il condannato è un giovane di circa trent’anni. Stefano sente forte nel cuore la spinta ad amarlo, a farsi uno con lui in questo momento tanto delicato e particolare. Per lui, amare il fratello è diventato ormai un modo di essere, capace di vincere anche la preoccupazione per se stessi a motivo dei rischi che si possono correre.
Il ritardo del collega offre l’occasione di iniziare un dialogo che altrimenti sarebbe impossibile!
Stefano apprende che il prigioniero ha due figli piccoli. Lo conforta e condivide con lui alcune parole sul senso della vita, semplici ma tanto profonde. Il giovane resta toccato, comprende che Stefano gli sta dicendo “parole di cielo” e a sua volta rivela a Stefano di essere cristiano. Aveva infatti ricevuto il battesimo da piccolo, e per un certo periodo aveva anche lavorato come autista presso una parrocchia. In seguito era rimasto scandalizzato da alcuni comportamenti e si era allontanato dalla Chiesa, prendendo altre strade… anche strade negative.
Rivela a Stefano di essere stato condannato per furto e omicidio. Confessa la sua colpevolezza per il furto, ma si dichiara innocente per quanto riguarda l’omicidio… addirittura sa chi l’ha commesso!
In carcere ha subito ogni sorta di torture in ordine alla confessione e, dopo aver sperimentato sofferenze di ogni tipo, ha deciso di non voler far soffrire ad un’altra persona quello che lui stesso ha sofferto.
Racconta anche di un sogno fatto tre anni prima: aveva sognato che, prima della sua morte, qualcuno sarebbe stato vicino a lui e gli avrebbe parlato di Dio ! Entrambi sentono forte la presenza di Dio… sì, Dio è Amore! Solo un Dio che è Amore poteva farsi presente così, in modo tanto inaspettato, proprio pochi istanti prima della morte!
Il giovane esprime anche il suo dispiacere per una vita che sente di non aver vissuto bene. Sebbene non abbia commesso quell’omicidio, si rende conto di aver fatto tanti sbagli.
Stefano gli parla della misericordia di Dio, gli ricorda che Dio è come una madre che aspetta sempre il ritorno del figlio. Ha in tasca un crocifisso e lo porge al giovane che lo bacia. E un momento profondissimo.
Qualche giorno prima il giovane aveva sognato la sua mamma (già in Paradiso) circondata da cigni bianchi, candidi. In quel momento comprende il significato di questo sogno: l’amore di Dio che tutto perdona e purifica! Ed è avvolto da questo amore che lo prepara a morire.
Il collega di Stefano arriva solo dopo un’ora… un’ora di tempo, dono inatteso ma preparato da Dio e dal suo amore specialissimo per ciascuno dei suoi figli !

M.C. – Hong Kong