Tutti mangiarono a sazietà (Lc 9,17)
L’attività del Maestro riempie tutto il giorno e giunge la sera. Gli apostoli espongono a Gesù la loro preoccupazione per la folla, l’alloggio per la notte e il sostentamento. Gesù invece li coinvolge direttamente e li chiama a collaborare alla sua opera: essi distribuiranno alla folla il dono abbondante offerto da Lui stesso.
Non è il denaro, non è lo sforzo o la ricerca umana, ma la parola di Gesù a generare l’abbondanza. Quel pane moltiplicato è segno dell’Eucaristia: Gesù ci dà il Suo corpo perché nella nostra vita scorra la Sua vita, nel nostro cuore metta radici il Suo coraggio e quel miracolo che è la gratuità. Gesù ci dona il suo corpo perché vuole anche farci attenti al corpo dei fratelli. Ricordandoci che legge dell’esistenza è il dono di sé come ha fatto Lui. E questo sarà anche la nostra sazietà. Quando vivremo così sentiremo di vivere una vita piena, perché solo il dono sazia. Uniti al Corpo donato di Gesù entriamo anche noi nello stile del dono. E viviamo di questo.
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