Nella nostra parrocchia, da alcuni anni realizziamo una distribuzione di viveri e indumenti per famiglie bisognose. Qualche tempo fa abbiamo conosciuto una ventina di donne provenienti dal Marocco. Ci siamo rimboccati le maniche per venire incontro alle loro esigenze. Insieme ad alcune insegnanti in pensione abbiamo iniziato un corso di lingua italiana, mentre un’insegnante di educazione fisica ha messo a disposizione la sua palestra per un corso di ginnastica. Ci ritroviamo anche per cucinare insieme, imparando i piatti tipici.
Un giorno una famiglia marocchina ha avuto lo sfratto. Ci siamo messi a cercare un’altra casa, ma nessuno voleva affittare un’abitazione a extracomunitari. Finalmente abbiamo trovato un appartamento con mobili e lavatrice. Un’altra volta, è nata l’idea di un doposcuola. Il numero dei bambini che lo segue continua a crescere. Abbiamo cercato aiuti e sono arrivati volontari da varie parti della città. “Mi ero rivolta a Dio – ha confidato Aisha – con queste parole: Tu che mi hai dato questa figlia aiutami a trovare una strada. Dio ha risposto alla mia preghiera”.
A casa di una di queste famiglie, abbiamo letto una volta un brano del Vangelo e loro un passo del Corano. È stato un momento di comunione fraterna. In seguito abbiamo fatto conoscere anche la Parola di Vita che viviamo ogni mese. “Sono molto contento di avervi incontrato”, ci ha poi detto uno di loro. E un altro: “Da quando vi conosco sono crollati dentro di me tanti pregiudizi. Ho capito che Dio è padre di tutti. Anche se apparteniamo a religioni diverse, siamo tutti fratelli”.
Carmela, Italia
Tratto da Camminiamo Insieme del 27 dicembre 2015