Mentre stavo lavorando nella fattoria di mio padre, un brutto giorno, durante un litigio nato da una falsa accusa nei miei confronti, mio cugino d’improvviso mi ha sparato ferendomi gravemente. In ospedale i medici dubitavano che io potessi superare l’intervento. Mia madre era accanto a me… soffriva moltissimo. A un certo punto, sottovoce mi ha detto che se Dio avesse dovuto prendermi con sé, insieme potevamo dire il nostro sì e perdonare il cugino che mi aveva colpito. Raccogliendo tutte le mie forze, ho detto sì.
Ho superato l’intervento, ma a causa di un’infezione sono stato trasferito in un altro ospedale e ho avuto dolori incredibili. Ho cominciato a odiare mio cugino, ho pensato alla vendetta… Allo stesso tempo ho pensato: ora che lui mi è nemico, devo amarlo. Gesù ha detto: “Perdonate settanta volte sette…”. Piano piano le Sue Parole mi hanno dato la pace nella mente e nel cuore, sono state come il balsamo che leniva le piaghe fisiche e spirituali e mi hanno dato la forza per sopportare il dolore di quei sei mesi di ospedale. Ora mi sono ripreso bene e sono tornato a lavorare nella fattoria. L’amore costante di mia madre e il sostegno della mia famiglia continuano ad essere quella preziosa radice che mi ha sostenuto nei momenti più difficili.
A.V., Filippine
Tratto da Camminiamo Insieme dell’8 febbraio 2015