La curia di Perugia invita tutti i fedeli a partecipare alla festa solenne in onore del patrono dell’archidiocesi S.Costanzo, martire e vescovo del primo secolo, che si celebrerà come da tradizione il 29 gennaio.
Ecco il programma previsto per la celebrazione:
Mercoledì 28 gennaio
- Ore 17.30 – Raduno dinanzi al Palazzo dei Priori a Perugia e “Luminaria” fino alla Basilica di San Costanzo.
- Ore 18.30 – Basilica di San Costanzo, Primi Vespri Solenni, presieduti da Sua Eminenza il cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, e offerta del cero e dei doni da parte del Sindaco di Perugia.
Giovedì 29 gennaio
- Ore 18.00 – Cattedrale di San Lorenzo, Solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Gualtiero Bassetti, con la partecipazione dei Vescovi umbri e delle Autorità.
Per tutti i dettagli potete scaricare l’invito in formato PDF pubblicato dalla curia cliccando sul link seguente: Invito celebrazione S.Costanzo 2015.
Passio di San Costanzo
Le notizie della sua vita e del suo martirio sono affidate a più redazioni della passio; la più antica di esse lo chiama “Constantius pontifex”: “non potrebbe quindi rigettarsi assolutamente la qualità di vescovo data a Costanzo” (Lanzoni).
Costanzo è anche ricordato dal Martirologio Geronimiano al 29 gennaio, con l’espressione “in Tuscia, Constanti”. Il martirio è collocato concordemente dalle passiones al tempo di Antonino Pio, e cioè intorno al 150, anche se una lectio vulgata lo colloca poco più tardi, sotto Marco Aurelio e papa Soter, al 175. Il martirio è ricco di torture e di eventi straordinari ad indicare la singolarità della sua vita e della sua testimonianza. Suo torturatore fu il preside Carisio, che lo fece gettare nelle terme facendone aumentare sette volte il calore; se ne sprigionò una intensa luce, che colpì i custodi e i loro familiari, i quali, fattisi cristiani, convinsero Costanzo a ritirarsi a Monticelli. Insieme ad altri cristiani Costanzo fu nuovamente gettato in prigione, non senza aver prima guarito degli infermi. Di nuovo i cristiani lo costrinsero a fuggire, ma fu ripreso dalle guardie dell’imperatore, che lo malmenarono e lo rinchiusero in carcere ad Assisi, per essere poi condotto a Spoleto. Giunto a Spello, Costanzo fu decapitato dalle guardie che ne temevano la fuga all’altezza del “trivio” di Foligno in una località che al tempo dello storico Jacobilli (sec. XVII) era ancora chiamata “campagna di San Costanzo”: lì sorse in seguito una pieve intitolata al vescovo perugino, demolita nel 1527.