Il Verbo venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14)
Abbiamo da poco celebrato il Natale e anche oggi la Parola del Vangelo ci fa rivivere questo mistero: la Parola eterna, assolutamente stabile, entra nella fragilità della storia, della carne e pone la sua tenda in mezzo a noi.
La tenda richiama una realtà fragile, mobile, che si può disfare. Ma proprio così Dio in Gesù si fa vicino a noi uomini, che su questa terra siamo di passaggio, pellegrini, forestieri.
E Gesù assume in sé tutta la nostra fragilità e viene ad abitare in mezzo a noi per comunicarci la sua Parola e per indicarci il cammino della vita. Si fa nostro fratello perché impariamo a trattarci da fratelli; si fa nostro compagno di viaggio perché impariamo a condividere il pane con chi non ne ha; si fa pellegrino con noi perché impariamo a camminare con gli altri nel rispetto, nel dialogo e nell’attenzione. L’evento della nascita di Gesù contiene la radice della nostra capacità di essere nuovi.
Come suggeriva il vescovo Tonino Bello chiediamo a Gesù, che abita in mezzo a noi, la capacità di inventare una vita carica di donazione e di preghiera, di silenzio e di coraggio, di pace e di speranza, di condivisione e fratellanza.
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